Almeno una cosa buona bisogna riconoscere ai miei superiori: il tempismo!

 

ANGELO SCOLA
CARDINALE DI SANTA ROMANA CHIESA
ARCIVESCOVO DI MILANO

Al Rev.do Sacerdote
don Giorgio Vittorio De Capitani

Caro don Giorgio,

il mio saluto nella carità del Signore. Come già ti è stato riferito, il tuo ministero nella parrocchia di S. Ambrogio in S. Ambrogio in Monte di Rovagnate, che già dal settembre 2010 non è configurato con un incarico canonico, è destinato a concludersi, avendo disposto per te un trasferimento alla parrocchia di S. Maria Assunta in Dolzago, che con questo scritto intendo confermare e comunicarti formalmente. La mia decisione giunge dopo lunga ed attenta riflessione, accompagnata da ripetute consultazioni con il Vicario generale, S.E. Mons. Mario Delpini, con i Vicari episcopali Mons. Bruno Molinari e Mons. Maurizio Rolla e con i membri del Consiglio episcopale.

In questi anni la tua presenza a S. Ambrogio in Monte ha garantito il servizio pastorale alla comunità cristiana ed è stata apprezzata, ma non sono mancate rilevanti difficoltà, soprattutto nel costruire quel contesto di comunione e rispetto reciproco richiesto, con l'istituzione nel 2007, della comunità pastorale S. Antonio in Rovagnate. L'oggettiva non accoglienza del mandato pastorale che deriva dalla istituzione della comunità pastorale esige di assumere importanti e non dilazionabili provvedimenti ed è per questo motivo che, come ora chiedo a te di lasciare S. Ambrogio in Monte, così chiederò anche agli altri sacerdoti della comunità pastorale di rendersi disponibili a un trasferimento, destinando alla comunità pastorale di S. Antonio in Rovagnate due nuovi presbiteri, uno dei quali risiederà a S. Ambrogio in Monte.

Il trasferimento che ti viene richiesto è del tutto consueto per i sacerdoti (presbiteri e vescovi) al conseguimento dei settantacinque anni di età e domanda di essere accolto con serenità come un momento significativo del cammino ministeriale, al servizio dell'unico Maestro e nella consapevolezza del nostro essere dei «servi inutili».

Un aspetto tuttavia che caratterizza la tua vicenda e che rende più complesso questo passaggio è l'atteggiamento polemico che hai tenuto in questi anni verso la Chiesa, in particolare attraverso il tuo sito internet, con prese di posizione e contenuti che nulla hanno a che fare oggettivamente con quella critica profetica e costruttiva che deriva dalla passione per il Vangelo.

Su questo aspetto, negli anni passati ti sono già stati rivolti ad opera del mio predecessore diversi richiami, anche in forma di precetto penale, purtroppo senza mai ottenere alcun reale cambiamento da parte tua.

Da parte mia non voglio sottrarmi alla responsabilità propria del pastore diocesano nel ribadire l'inaccettabilità dei tuoi interventi e sono consapevole, anche sollecitato da proteste di numerosi fedeli presso la Curia e la Santa Sede, che essi sono suscettibili, sotto diversi aspetti, di sanzioni canoniche.

Desiderando comunque riporre ancora una volta fiducia nella tua disponibilità a rivedere l'atteggiamento sin qui tenuto non sarà promossa al momento alcuna azione canonica nei tuoi riguardi, ma ti invito a cogliere l'occasione del tuo trasferimento per una significativa e inequivocabile correzione di rotta, astenendoti per il futuro da qualsiasi intervento che: ferisca la comunione ecclesiale, si opponga al magistero della Chiesa in temi di fede e di morale o risulti comunque incompatibile con gli atteggiamenti richiesti a un presbitero nel favorire la pace e la concordia fondate sulla giustizia e nel promuovere l'unità della comunità credente con i propri pastori. Confido nel fatto che il mio appello troverà accoglienza, conferendo stile evangelico ed ecclesiale ai tuoi interventi sinceri e appassionati, ma devo ricordarti sin d'ora che il prosieguo da parte tua dell'atteggiamento sin qui tenuto renderà inevitabile il ricorso ai provvedimenti che l'ordinamento canonico stabilisce per questi casi e che il pastore diocesano è tenuto ad applicare.

Caro don Giorgio, confidando nella tua disponibilità a dare un nuovo inizio al tuo servizio alla Chiesa, ti chiedo dunque di trasferirti a Dolzago, dove troverai una comunità cristiana che ti accoglie, accordandoti con il Decano per tutto quanto concerne la tua sistemazione logistica e il servizio ministeriale, che continuerai ad esercitare celebrando i divini misteri e servendo il popolo di Dio.

Per quanto riguarda la tempistica di questo provvedimento, stabilisco che il servizio ministeriale nella parrocchia di S. Ambrogio in Monte sia garantito da un altro presbitero a partire dalla Messa Vigiliare del 14 settembre p.v., mentre ti chiedo di provvedere entro il 30 settembre p.v. a rendere completamente disponibile il tuo alloggio a Monte per l'accoglienza di un nuovo presbitero.

Esprimo il mio più sincero auspicio che la tua destinazione a Dolzago, unitamente agli altri provvedimenti sopra annunciati riguardanti le altre parrocchie, concorra a dare una nuova opportunità alla comunità pastorale S. Antonio in Rovagnate e possa consentire a te un nuovo e più proficuo rapporto con il cammino della Chiesa diocesana, impegnata in questi anni a ricercare e percorrere nuove strade incontro all'uomo, nella memoria obbediente della Parola di Gesù: «il campo è il mondo».

Quando avrai portato a termine il tuo trasferimento a Dolzago ti incontrerò volentieri.

In Domino

Milano, 31 agosto 2013

Il Cardinale Arcivescovo
(Card. Angelo Scola)

 

44 Commenti

  1. enniovico ha detto:

    Don Giorgio bene hai fato a rendere pubblici gli scritti sopra riportati. Purtroppo anche la Chiesa non si sottrae a scelte e comportamenti che nulla hanno a che fare con la carità e coerenza crstiana; da tempo tu ne sei una vittima, ma ne sono sicuro non ti ferirà più di tanto la contraddittorietà delle contestazioni che l’Organismo di cui fai parte ti muove perchè nella tua analisi e visione del mandato c’è lucidità e chiara che non può non essere compresa.Un incoraggiamento a resistere; mi dispiacerebbe tantissimo se dovessi far cessare il tuo sito.Desidero esserti solidale e tanto dispiaciuto per quanto è successo.

  2. Risa Capalbo ha detto:

    Un prete è tale quando insegna l’amore.Scola non è un Cardinale, è un presuntuoso che ssi avvale del suo potere pe umiliare e dare ordini. Gesù ha detto:”vi mando come agnelli in mezzo ai lupi” Scola è un lupo che si traveste di agnello, come tanti sacerdoti del resto!

  3. alessandra ha detto:

    Carissimo Don Giorgio odiare un uomo o una donna non viene da Dio ma dall’angelo ribelle che in odio a Dio odia anche l’uomo che è immagine e somiglianza di Dio anche se a noi può rimanere antipatico noi per carità e amore di Dio dobbiamo cercare di sopportarlo e pregare più si prega meno si hanno occasioni di peccare pregate per non cadere in tentazioni auguri reverendo per il suo nuovo incarico

  4. giulio ha detto:

    Forza Don Giorgo, tieni duro!!!

  5. Titti ha detto:

    Ma solo io noto che nella firma la “S” di Scola è formata da una “L” maiuscola al contrario e una C? In hoc signo…

  6. Alessandro ha detto:

    Uhm… mi sa che mi devo organizzare e cambiare itinerario per andare ancora ad ascoltare una messa decente… una parola che ti lascia qualcosa… un pensiero o un modo diverso di vedere le cose. Non mancherò. Certo che sono profondamente sconsolato dalle parole dell’arcivescovo. Mi spiace veramente tanto. FORZA don Giorgio. Son certo che non mollerà mai!

  7. vincenzo ha detto:

    se non c’entra la politica,non hai rubato ai fedeli ,ne’ al vaticano,non sei un pedofilo ,non sei un ubriacone….fregatene,loro sono tutto questo nascosto dietro l’ipocrisia

  8. Fausto ha detto:

    Caro Don Giorgio prima di tutto Grazie per tutto quello che fai e per la tua coraggiosa testimonianza! A me viene tanta voglia di scappare, trattenuto solo dalla presenza di UOMINI VERI come Te!
    Anni fa sono stato vicino a un vecchio sacerdote, amico di mio nonno, che visse male la sua vecchiaia a causa dell’insensibilità e rozzezza dei suoi “capi”. Mi sembra di rivivere quei momenti.
    Ancora Grazie!

  9. riccardo56 ha detto:

    Carissimo Don Giorgio,
    voglio ringraziarla per la preziosa opera da lei svolta, ha aperto molti cuori alla verità cominciando dal mio. Il suo è il vero catechismo, un inno al Signore che ha voluto benedirci mettendola sul nostro cammino. Purtroppo la verità è scomoda, fa male al potere e quindi viene mal ripagata. Nel punire lei, vengono puniti anche i suoi fedeli. Non ho nulla contro i nuovi arrivati, ma non penso che servano sermoni approvati dall’alto, bensì sincera devozione e amore per la verità, per quanto possa essere scomoda e dolorosa. La sua opera non sarà cancellata con un colpo di spugna. Anche dovessero punirla nel modo più grave, allontanarla dal sacerdozio, tutti ormai hanno capito: punendo lei, accusano se stessi. Resista Don Giorgio, noi resteremo al suo fianco! Ovunque decidano di mandarla. Continui ad accompagnarci dal suo sito, che tanto spaventa i potenti! Quello che ha fatto finora è un nuovo archetipo del sacerdozio, un dito teso ad indicare una strada nuova, che poi è quella che ci ha insegnato Nostro Signore, una strada di sacrificio estremo che porta all’eternità. Resti con noi Don Giorgio, le siamo tutti fedeli, e grazie a lei ora queste pecorelle hanno un po’ meno paura dei lupi.

  10. Tino ha detto:

    Caro Don Giorgio quando dico le preghiere al mattino,la frase più dura è “Sia fatta la tua volontà”,purtopppo la vita con me non è stata tenera, però Lui ci dà sempre la forza anche quando sembra che non ne abbiamo neanche più un goccio e allora ricomincio giorno dopo giorno,minuto dopo minuto,Lui ci ama e sa qual’è il nostro bene. Coraggio pregherò per te

  11. bruno vergani ha detto:

    I regolamenti vanno bene per il condominio, le prescrizioni per la cistite, i precetti per faccende militari e gli ammaestramenti per addomesticare uccelli esotici.
    Per realizzare vocazioni è necessario tutt’altro.

    Caro don Giorgio, caro amico, non ti meritano.

  12. curioso ha detto:

    Nessun messaggio di plauso a S.E. Scola?
    Ma guarda!

    • Florenskij ha detto:

      curioso. Vorrei dare soddisfazione alla sua domanda, almeno per quanto mi riguarda. Dove qualcuno legittimato a farlo ha colpito abbastanza forte ( ma non poi così forte ) è inutile aggiungere il proprio colpo, con il rischio di trasgredire al precetto della carità proclamato da san Paolo. Del resto, se il card. Scola ha riferito di proteste di “numerosi fedeli” giunte in Curia e perfino alla Santa Sede è difficile che se lo sia inventato; così pure mi sembra improbabile che queste proteste siano state indotte tutte da motivi politici o politico-ecclesiali ( intendo berlusconiani, leghisti, ciellini politicanti o non politicanti).

      • Paolo Trezzi ha detto:

        Florenskij sai quante lettere in Curia ed in Vaticano ci sono di critica e protesta sul card. Scola? E da più tempo e più gravi? Che si fa.. Le si conta e le si confronta o lo si manda direttamente a Costantinopoli per dar seguito alla filastrocca? Su da bravi. O volete un processo. M non vi meritate che a capo ci sia Pilato… Se avete letto Gramsci, ovviamente.

        • Sibilla Cumana ha detto:

          E tu sai quante ce ne sono di stima nei confronti di Scola in Vaticano? Tu sai quanta stima di lui avessero a Grosseto, Venezia e ora anche a Milano? Stai certo che sono molte, ma MOOOOLTE di più e che conta molto di più rispetto ai pochi attestati di disistima l’apprezzzamento che Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (quello che gli idioti chiamano “pastore tedesco” e con cui Francesco è in continuità evidente) avevano ed hanno per lui. E per l’esperienza cristana da cui proviene, che è la stessa mia. Ma si sa che tra Giussani e questa caricatura di prete (era a gente come lui che Paolo VI, Amareggiato dalle derive terzomondiste e comuniste della Chiesa, si riferiva quando parlava di “autodistruzione” di quest’ultima) c’è un ABISSO. Mi auguro che i provvedimenti canonici di cui si parla diventino realà, e dal canto mio non smettterò di segnalare in curia e sui vari siti i contenuti volgari e profondamente anticristiani di questo sito.

          • valerio ha detto:

            O Sibilla Cumana: nessun dubita che arrivino elogi per Scola in Vaticano (basta leggere l’articoletto dell’innocuo Camilleri sul papa de noantri dove si reclama il dovere a scarpe rosse, pennecchi vari, piume di struzzo del papa che ha addirittura ereditato la carica suprema che fu dell’imperatore…). Ma questa è la Chiesa o la chiesa? Codesta chiesa non è stata capace di confrontarsi coi venti della modernità nonostante i grandi insegnamenti del Vaticano II…potere curiale e nostalgie ammuffite del periodo di Pio XII non aiutano il mondo a capire le parole dei Cristo e a camminare verso la luce di Dio

          • dario ha detto:

            cara ciellina,
            solo da quelli della tua specie possono venire elogi e blandimenti.
            Dice il proverbio: chi beve a quella tazza, diventa di quella razza!
            Il livore ideologico tipico del tuo movimento c’è tutto, la parzialità del giudizio pure..
            Siete una minoranza ma molto rumorosa, questo sì!
            Ed è inutile che vanti il tuo don Giussani, perché siete voi i primi a non aver capito una sega delle sue intuizioni.
            Che poi la tua CL sia diventata marcia e abbia contribuito a far marcire politicamente il nostro bel paese, beh, la state già pagando e vi sta bene.
            ps: non serve che fai la spia, visto che questi siti sono regolarmente monitorati dalla gerarchia. Però pare che ti dia molta soddisfazione, per cui accomodati pure.. ti si addice.. però vergognati almeno un pochino

  13. marco brenna ha detto:

    Dal Salento dove mi trovo, ti rinnoviamo la nostra stima e sincera adesione alla tua testimonianza di umanità cristiana. A presto, ovunque tu sarai a predicare la parola di Dio. Marco e Luisella

  14. mario ha detto:

    Da non credente e anticlericale Le esprimo la mia più sincera amarezza
    Mario Brambilla
    P.S.
    faccio mie queste parole :……. per ogni persona che costruisce ce ne sono almeno due pronte a distruggere con la scusa di migliorarle.

  15. Patrizia 1 ha detto:

    Quello che lascia perplessi, è che l’hanno tenuto sulla graticola fino all’ultimo giorno.
    Ora, don Giorgio, qui non si tratta tanto di sottomettersi ed obbedire, quanto di non farsi bugerare.
    Mi sono documentata, Dolzago è una piccola comunità fatta di poche persone, sicuramente lì troverà la tranquillità e la pace per poter ricominciare.Auguri

  16. Attilio ha detto:

    Sono allibito dalla lettera del cardinale anche se me l’aspettavo. Siamo in tanti a sostenerti e, se andrai a Dolzago, ti seguiremo. Ma soprattutto ricordati che hai una parrocchia allargata grazie ad internet che non puoi e non devi abbandonare. Grazie di tutto, davvero.

  17. lina ha detto:

    Don Giorgio, spero che da questo sito continuerai ad istruirci sul Vangelo, attraverso le tue Omelie così esaustive e coinvolgenti. Non lasciare che l’amarezza pervada il tuo cuore per questi avvenimenti e, come ci insegna Gesù, prega per i tuoi nemici, ed affida tutto a Dio. Prego per te, affinchè il cammino ti sia lieve.

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