Una sciocchezza caduta nel ridicolo.
Quel prete è stato un imbecille, ma non ha commesso nessun crimine contro la religione.
Che dire allora dei preti canterini o che ballano in chiesa?
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dal Corriere della Sera
Prete celebra messa in mare,
niente processo per don Mattia Bernasconi:
«Non ha offeso la religione cattolica»
di Alessio Di Sauro
Il viceparroco di San Luigi Gonzaga di Milano era stato indagato per vilipendio dopo avere celebrato a mollo fino alla vita nella spiaggia Alfieri di Crotone. Il Gip ha disposto l’archiviazione: assente il dolo
La messa è finita da sette mesi, ma solo adesso è arrivato il momento di andare in pace. Niente processo: don Mattia Bernasconi non ha vilipeso la sua stessa religione. A decretarlo il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Crotone, Romina Rizzo, che, accogliendo la richiesta di archiviazione del procuratore della Repubblica Giuseppe Capoccia, ha disposto l’archiviazione per il 36enne viceparroco di San Luigi Gonzaga di Milano che il 24 luglio scorso aveva pensato di officiare a mollo fino alla vita nelle acque della spiaggia Alfieri di Crotone, dove si trovava per accompagnare alcuni ragazzi per partecipare a un campo della legalità dell’associazione antimafia Libera. La Procura ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Giovanni Morgese, che sottolineava l’assenza di dolo nella condotta del sacerdote: «Una grande soddisfazione», commenta don Bernasconi, che, codice penale alla mano, rischiava una multa di 5 mila euro.
L’altare? Un materassino
Materassino a uso altare e stola rimpiazzata dal costume da bagno, la celebrazione creativa di don Bernasconi era risultata indigesta alla Curia calabrese, che aveva richiamato il sacerdote in trasferta a una maggiore sobrietà e «al rispetto dei simboli e del decoro eucaristici»: strali sono arrivati persino dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini, che aveva bollato come «una sciocchezza» l’impresa del don. Il viceparroco, da par suo, aveva invocato cause di forza maggiore: «Non sapevamo dove andare, faceva troppo caldo», le sue dichiarazioni al Corriere.
Anche qualche fedele aveva inarcato il sopracciglio. In molti si erano domandati se si trattasse di sciatteria o vera e propria avanguardia, ma dopo che il procuratore Capoccia aveva iscritto il prete nel registro degli indagati per «offesa a confessione religiosa», all’elenco dei quesiti se ne era aggiunto un altro, insospettabile ai più: è reato? No, a quanto pare.
Le indagini, delegate nientemeno che alla Digos, dovevano stabilire se don Bernasconi avesse offeso la stessa religione cattolica della quale è ministro del culto: dopo un’attenta analisi della celebrazione – peraltro documentata dalle numerose immagini e dagli scatti che hanno fatto il giro del web – gli inquirenti hanno accertato che, che pur «nello sconcerto indotto nella comunità dei fedeli», la condotta del sacerdote mancava del dolo necessario per integrare il reato di vilipendio.
«Io ingenuo, ma vicenda surreale»
È stato «negligente», insomma: d’altronde la finalità sociale del campo estivo e il subitaneo ravvedimento di Bernasconi («Chiedo scusa», il titolo di un suo post sul sito della parrocchia) avevano suggerito di escludere finalità sacrileghe. «La chiusura di questo capitolo giudiziario mi restituisce finalmente la serenità di cui avevo bisogno – commenta il prete -. Ho sempre riconosciuto di avere commesso un’ingenuità, ma la vicenda ha assunto connotati surreali. Tutto quello che è accaduto è alienante, non volevo offendere nessuno. Per fortuna in questi mesi i fedeli, la parrocchia e il vicariato non mi hanno mai lasciato solo. Ho riscoperto l’abbraccio della comunità».
«È stata soltanto una gaffe»: questo il coro andato per la maggiore nella pur variegata tribuna dei social, dove i colpevolisti erano in netta minoranza rispetto a quanti tifavano per l’archiviazione del fascicolo. Anche perché, in fondo, qualcuno aveva finanche dato la sua «benedizione» al fuoriprogramma: «Anche in spiaggia mi sono sentita raggiunta dalla parola di Dio», ha confessato una signora. Le vie del Signore, si sa, sono infinite.
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