Non potevi creare un mondo meno bello?

L’EDITORIALE
di don Giorgio

Non potevi creare

un mondo meno bello?

La domanda che torna, quando tornano tempi duri, anzi durissimi, addirittura impensabili per la loro atrocità (si pensa o si vorrebbe pensare che il tempo dei barbari sia ormai un puro ricordo, solo materia scolastica per saggiare la memoria o la pazienza dei ragazzi che vorrebbero ascoltare solo belle fiabe che fanno sognare e non un lungo elenco di fatti e di misfatti di un passato oramai lontano) è questa: Dio non poteva creare un mondo, meno bello, perciò meno appetibile, per ridurre il rischio che i più forti se lo approprino sulla pelle dei più deboli, proprio perché è troppo bello (intendendo per bellezza lo splendore o lucentezza dei tesori che abbagliano gli occhi di un ego carnale), ancora sepolti, e proprio per questo ancor più appetibili?
Sì, Dio non poteva creare un mondo meno appetibile per i suoi tesori carnali, così che ognuno potesse prendersi solo quel pezzetto per vivere in santa pace quei pochi o tanti an- ni a sua disposizione, prima di tornare a ringraziare il Creatore?
Me lo sto chiedendo da anni: perché ognuno non si accontenta del minimo indispensabile per vivere in santa pace?
No, c’è sempre un tizio, arrivato sulla terra, non si sa bene da quale buco di donna, o per quale seme maschile impazzito, magari un intruglio di piaceri proibiti, in una notte tenebrosa, come una danza scatenata di diavoli, sì un tizio “innominabile” si diverte a fare il pazzo, irridendo lo stesso Creatore, colpevole di tutto, anche di averci offerto un mondo troppo affascinante, così appetibile da essere l’oggetto dei suoi desideri di selvaggio, uscito non si sa da quale buco di donna, o per quale seme maschile, un miscuglio di piaceri proibiti.
Sì, il Creatore non poteva creare un mondo meno bello, meno affascinante, meno appetibile, meno ricco di ogni ben di dio, per evitare che cadessero in uno stato di eterna depressione, sia i ricchi che vorrebbero sempre di più, anche l’impossibile, sia i poveri che vorrebbero in quanto poveri quell’avere che hanno già i ricchi?
Sarei anche tentato di pensare che Dio avrebbe potuto creare un mondo, dove il dono dell’intelligenza venisse dato in dosi giuste, ovvero di più ai buoni, e meno ai ricchi o prepotenti, così che alla fine a pagarla fossero i ricchi prepotenti.
Il problema è questo: che lucidi siano i più disonesti, e più imbecilli siano i poveracci, così imbecilli da favorire l’avvento dei criminali, anzi appoggiandoli nel momento della loro pazzia.
E tu, Dio, pretendi che ti ringraziamo di averci dato l’intelletto, quando tutti sanno che è come una lama a doppio taglio, o meglio è una lama a un solo taglio, visto che è nelle mani del potere dei più lucidi pazzi di questo mondo?
In fondo, a star meglio di tutti non sono forse i cosiddetti matti del villaggio, che non si creano tanti problemi, in quel loro mondo, che non è nemmeno nel pensiero di dio.
03 maggio 2025
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