Come e dove il Parco del Curone sciupa i soldi!
di don Giorgio De Capitani
Ho letto questa notizia con una certa sorpresa: il Parco del Curone usufruirà di ben 325mila euro provenienti dall’Expo per rifarsi un po’ il trucco!
Poi ho analizzato meglio i vari interventi, e ho notato una voce che mi è sembrata almeno “strana”: un po’ dei soldi (non saprei esattamente quanti!) serviranno per sistemare «la “scalinata”, molto deteriorata, della collina dei cipressi in località Monte di Rovagnate».
Di che cosa si tratta? Si parla di “scalinata” che porta ai cipressi? Cavoli! Che significa “scalinata”?
Se è quella della foto, che ho percorso varie volte, in su e in giù, non mi sembra che si tratti di una “scalinata”. Sì, è un impervio sentiero, ripido, sassoso, però tanto affascinante da percorrere.
Ora che vogliono fare? Renderlo comodo, senza intoppi?
È vero: è in parte “deteriorato”, ma per colpa di chi? Non è forse per colpa delle ruote dei ciclisti? Talora mi chiedo che cosa ci vanno a fare nei sentieri del Parco, con la testa china verso terra, per evitare di cadere. Ma che cosa contemplano? I sassi?
Io lascerei il sentiero-scalinata così com’è, casomai lo renderei accessibile solo ai pedoni.
NotaBene.
Se per “scalinata” il Parco intendesse un altro sentiero, dica quale sarebbe in realtà. Se invece fosse quello indicato dalla foto, ci dica qual è lo scopo della sua sistemazione: renderlo agevole per i visitatori dell’Expo per fare un picnic, con vista della vallata del Curone, magari meditando sulla morte, visto che ci sono i cipressi? Potrebbe anche diventare una “scalinata santa” ad uso penitenziale!
da Merateonline
Parco Curone: 325mila euro dall’Expo
per finanziare sentieri e valorizzare siti rurali
La Regione Lombardia, tramite delibera di giunta già approvata, destinerà 325mila euro al Parco di Montevecchia e della Valle del Curone all’interno del progetto di investimenti per l’Expo del prossimo anno. Questo finanziamento fa parte degli 8 milioni di euro che la giunta regionale ha deciso di destinare ai parchi lombardi.
“La sovvenzione – ha spiegato il presidente Mascheroni all’assemblea della Comunità del Parco – è la conclusione di una piccola battaglia che vedeva i parchi regionali inizialmente esclusi dal disegno dell’Expo. La cosa curiosa è che la regione non ha emesso un bando di assegnazione per questi finanziamenti, ma salomonicamente ha diviso la cifra tra i vari enti parco del suo territorio”.
“L’importo di 325mila euro – ha continuato il dott. Mascheroni – sarà il 90% della spesa che il Parco si è impegnato a sostenere in vista dei lavori per l’Expo, l’altro 10% invece è interamente a carico nostro. Tuttavia, non ci saranno ulteriori richieste di esborso ai comuni: la somma è infatti stata recuperata con l’avanzo di amministrazione dell’anno passato”.
È toccato quindi al direttore del parco, Michele Cereda, illustrare all’assemblea come saranno impiegati i fondi regionali.
“La somma – ha esordito il dott. Cereda – sarà divisa in parti uguali tra il miglioramento della sentieristica e la valorizzazione di alcuni siti del paesaggio rurale. All’interno di questi progetti vi sarà una rivisitazione complessiva del sistema della segnaletica sui sentieri”.
Il Parco, come ha spiegato il direttore, ha già avuto modo di localizzare alcuni ambienti di particolare interesse, e questi sono:
– Il sistema Monte-Pianello. In particolare la “scalinata”, molto deteriorata, della collina dei cipressi in località Monte di Rovagnate.
– Il sistema lavatoi, sorgenti, stagni, muri a secco e percorsi a Olcellera in comune di Olgiate.
– Il fontanile San Carlo tra Osnago e Missaglia sud.
– L’area del fontanile del Mirasole a Lomagna.
– La zona Pertevano – Ponte degli Asini. Sul sentiero che da Montevecchia porta a Merate.
– La riqualificazione dell’area Belvedere a Montevecchia
A volte la gente dovrebbe parlare solo se conosce la realtà dei fatti. Al Parco del Curone non c’è un “politico” che percepisca un euro di emolumento o rimborso spese. Non c’è mai stata indennità. Chi siede nel Consiglio di Gestione del Parco lo fa per passione e volontariato.
Venendo alla collina dei Cipressi: il Parco ha recuperato negli ultimi anni tutti i “sentieri di pietra” storici con grande riscontro di pubblico: si stavano perdendo.
La collina dei cipressi è stata realizzata a metà Ottocento come belvedere del “Tenimento delle Due Valbissere”, all’epoca di proprietà D’Adda Busca. A quell’epoca è stata realizzata la scalinata in pietra che, ben evidente nel cessato catasto, negli anni si quasi completamente persa. Il progetto legato ad Expo prevede un rifacimento della stessa senza l’utilizzo di cemento, con modalità storiche legate alla lavorazione dei muretti a secco in pietra locale e nel pieno rispetto dell’ambiente. Con gli stessi fondi verrà migliorata l’accessibilità pedonale dell’intero sentiero dei cipressi (che già oggi è precluso a biciclette e cavalli) e verranno tutelati i prati magri e le orchidee che sono la ricchezza naturalistica di questa zona del Parco.
Me l’aspettavo. Ringrazio di questa opportuna occasione per un articolo dettagliato, che pubblicherò al più presto sul mio sito.
Io ci sono nata e ci vivo tutt ora in queste magnifiche colline e mi spiacerebbe molto se il parco sprecasse soldi per sistemare questa scalinata( che io sinceramente non mi ricordo che ci sia mai stata) e’ stupenda così com e!! e dal vivo vi assicuro che è ancora più bella!! Che usino quei soldi per fare qualcosa di più utile!!
Non conosco questo parco, ma posso dire che nella mia regione presidenti, direttori, e consigli di amministrazione sono tutti politici che sono stati trombati nelle elezioni…praticamente un rifugio per parassiti
siamo già a metà settembre e l’expo sarà al prossimo maggio: 8 mesi scarsi, piogge autunnali e primaverili con di mezzo l’inverno. ma siamo seri…
bisogna anche sentire chi ci vive, io per es. conosco quelli della cascina costa. un gruppo di giovani che tra mille difficoltà stanno portando avanti un progetto che prevede la produzione di vino e un agriturismo nel parco del curone,con la creazione di nuovi posti di lavoro e salvaguardia del territorio (in genere una vigna ben curata non frana alle prime piogge) . credo che loro siano contenti se arrivano dei fondi
Non conosco questo parco, vivendo in un’altra regione pur confinante con la Lombardia (il Piemonte); dalle fotografie che vedo mi pare molto bello. Volevo soltanto riflettere su una battuta di Papa Francesco: “Dio perdona sempre, l’uomo perdona qualche volta, ma la natura non perdona mai”… a furia di voler modificare sentieri, a furia di non voler rispettare l’armonia del creato ci stiamo davvero giocando il futuro. La custodia del creato è essenziale per migliorare anche i rapporti umani.
Solo nella foto ingrandita a me pare di intravedere qualche resto di gradino.
COmunque, dicono che useranno i soldi anche per altri interventi.
Se poi si tratta di quel sentiero,anch’io credo potrebbe restare come è ora.