E alla fine Mario Delpini condì un minestrone insipido con una barzelletta che gira su facebook

E alla fine Mario Delpini

condì un minestrone insipido

con una barzelletta che gira su facebook

Ho resistito fino alla fine: solitamente prima di giudicare, vedo e sento.
Qualche considerazione a caldo.
Anche quest’anno, in occasione della festività di Sant’Ambrogio, precisamente la vigilia, nella Basilica in onore del Santo Patrono della Città di Milano, Mario Delpini ha tenuto un lungo discorso (30 minuti 22 secondi) in vista del bene comune: già qui, vorrei conoscere prima che cosa egli pensi sul bene comune.
Prima di parlare bisogna conoscere, usare l’intelletto, quello “attivo”, puro da ogni contaminazione o da ogni pregiudizio. Vescovo Mario, che cosa intendi per bene comune?
Come al solito, me lo aspettavo, a parte una brevissima parentesi sul Trascendente, di cui non ho capito bene in che cosa consista, Delpini ha elencato una serie di descrizioni della situazione attuale, partendo dalla paura, o dalla fiducia: un minestrone caotico, ripetitivo, stucchevole, senza nemmeno toccare il tasto di quella realtà, dove potrebbe esserci la soluzione ad ogni male.
Sì, perché il male sta in quell’amor sui, che è il vero peccato originale. Ma forse Delpini è ancora rimasto alla concezione di un peccato che risale alla disobbedienza di Adamo e di Eva, per aver mangiato una mela.
Tu, vescovo Mario, non puoi dire nulla di buono se resti all’esterno della realtà interiore. Cose che ho già ripetutamente dette, ma che probabilmente o non riesci a capire o non vuoi capire, perché sei “fuori di testa”. E così ogni anno tieni il solito discorso “carnale”, inutile, un insieme di parole vuote. E così, alla fine, hai voluto condire un minestrone insipido con una barzelletta tra l’altro “sciocca”, che per i fiorentini vuol dire “insipida”.
Un confratello nei giorni scorsi mi ha detto, con amarezza: “Purtroppo lo dobbiamo subire per altri tre anni, senza sapere quali danni subirà una diocesi da anni in mani sbagliate”.
Dentro di me, pensavo: possiamo già prevederli!
NOTABENE
Quanta tristezza anche nel vedere sfilare davanti al vescovo le autorità milanesi quasi in sudditanza. Cose che non sopporto, e non sopporterò mai.
***

Per vedere l’intera celebrazione

Per ascoltare solo il Discorso

Per leggere il testo integrale del Discorso

«Il coraggio, uno se lo può dare» (testo integrale del Discorso)

Per riascoltare la barzelletta

 

4 Commenti

  1. Angelo ha detto:

    A proposito, recentemente ho scoperto il canale “Duomo Milano TV” e ho con piacere riscontrato la qualità teologica e culturale delle conferenze che vengono riproposte di continuo.
    Credo sia una buona occasione di arricchimento in una Diocesi che ha così bisogno di vita e di formazione.
    Lei cosa ne pensa, caro don Giorgio?

    https://www.youtube.com/watch?v=Iuc9BjSriaM

  2. Simone ha detto:

    Dopo Berlusconi sentivamo la mancanza, si fa per dire, di un barzellettiere che ci allietase nei momenti istituzionali.
    Grazie Vescovo Mario…
    Questo è il modo giusto per guadagnare in popolarità e perdere in autorevolezza. Un capolavoro…

    • Aldo ha detto:

      Per me è bellissima

      • Don Giorgio ha detto:

        Questione di gusti o di palato più o meno insipido: però ti riferisci al discorso o alla barzelletta? Talora c’è un nesso!
        Fino a quando avremo in diocesi gente che gusta con piacere e soddisfazione l’insipido perderemo il gusto delle cose belle. E di bello in questa povera insipida diocesi è rimasta solo la speranza che tutto a breve possa cambiare con un ricambio (speriamo stavolta “intelligente”) del pastore insipido.

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