Carissimo don Gervasio, ti ringrazio con tutto il mio essere. Non mi sarà facile dimenticarti!

Carissimo don Gervasio,

ti ringrazio con tutto il mio essere.

Non mi sarà facile dimenticarti!

Biografia di don Gervasio Gestori
È nato a Barlassina, in provincia di Monza e della Brianza e arcidiocesi di Milano, il 1º febbraio 1936. Ad undici anni entra nel seminario arcivescovile di Seveso, dove frequenta le medie ed il ginnasio; poi, presso il seminario di Venegono Inferiore (in provincia di Varese), segue i corsi del liceo e la facoltà teologica.
Il 28 giugno 1959 viene ordinato presbitero, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Giovanni Battista Montini (poi papa Paolo VI). Dopo l’ordinazione è insegnante di lettere presso le scuole medie del seminario di Masnago, l’anno dopo diventa direttore spirituale del seminario di Seveso. Il 1º luglio 1967 ottiene la laurea in filosofia. Dal 1968, è insegnante di filosofia e storia presso il seminario di Venegono Inferiore; nel 1969 diviene preside del liceo-ginnasio del seminario di Milano. Dal 1978 è rettore del seminario liceale.
Nel 1984 il cardinale Carlo Maria Martini lo nomina parroco-prevosto della chiesa dei Santi Alessandro e Margherita a Melzo; in seguito diventa anche decano del decanato di Melzo.
Nel settembre 1989 viene nominato sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana e, il 5 giugno 1990, presidente del comitato per gli interventi caritativi a favore del terzo mondo.
Il 21 giugno 1996 papa Giovanni Paolo II lo nomina vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto; succede a Giuseppe Chiaretti, precedentemente nominato arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve. Il 7 settembre successivo riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini, co-consacranti l’arcivescovo Giuseppe Chiaretti e il vescovo Bernardo Citterio. Il 22 settembre seguente prende possesso della diocesi.
Nel 2008 promuove il sinodo diocesano, conclusosi solennemente il 20 novembre 2011. È stato membro del consiglio per gli affari economici e membro della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana, segretario della Conferenza episcopale delle Marche e delegato di quest’ultima per la cooperazione missionaria tra le Chiese e per la promozione del sostegno economico alla Chiesa.
Il 4 novembre 2013 papa Francesco accoglie la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale della diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto; gli succede Carlo Bresciani, del clero di Brescia. Rimane amministratore apostolico della diocesi fino all’ingresso del successore, avvenuto il 19 gennaio 2014. Da vescovo emerito si ritira ad Acquaviva Picena.
Muore il 6 gennaio 2023, all’età di 86 anni, nella sua abitazione di Acquaviva Picena.
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Riflessioni personali
Ci sono casi in cui non si può tacere, anche per un dovere di riconoscenza, soprattutto se tale riconoscenza è per una persona altamente nobile, almeno così è stata nei miei riguardi.
Dopo quasi 85 anni, confermo il detto: durante l’esistenza, di veri amici se ne trovano ben pochi. Se poi per amicizia s’intende qualcosa di altamente profondo, al di là di qualsiasi carnalità anche solo psicologica o emotiva, allora il cerchio si restringe ancora.
Ho avuto a che fare con don Gervasio Gestori (lo chiamo così, benché vescovo di Santa Romana Chiesa), quando andavo a celebrare la Messa a Melzo, proprio nella chiesa parrocchiale dei Santi Alessandro e Margherita, di cui don Gervasio era allora Prevosto.
Era un momento per me assai “difficile”, avendo abbandonato ogni incarico pastorale, a completo servizio di Carlo Maria Martini.
Don Gervasio mi aveva accolto come un padre sa accogliere un figlio “ribelle”, senza mai dirmi qualcosa o tarparmi le ali in nessun modo.
Certo, forse eravamo su onde diverse, ma la cosa importante era il reciproco rispetto. Ammirava comunque il mio coraggio di alzare la voce contro le istituzioni ecclesiastiche. Forse, per la sua carica, non potendo lui dire ciò che io pensavo, me lo lasciava dire.
Mi ha salvato più volte da situazioni complesse, trovandomi ogniqualvolta soluzioni ottimali, almeno per me.
Quando don Gervasio, dopo la sua proficua e stimata esperienza pastorale a Melzo, ha preso il volo, salendo i gradini di cariche ecclesiastiche sempre più grandi, anche per le sue elevate doti personali e per le sue capacità diciamo anche ortodosse di comando (sapeva anche essere pungente, talora ironico, sempre secondo uno stile che lo contraddistingueva), non si era mai dimenticato di me, e quando, ultimamente, dopo essere riuscito a ottenere il suo numero (era già in pensione), gli avevo telefonato, gradì la sorpresa, sempre con quel suo modo di fare nobile e gentile.
Sì, è stato l’unico confratello che non solo mi ha capito, ma che mi ha accettato, per quello che ero, anche con i miei difetti, aiutandomi in mille modi a trovare la strada a me più adatta, fino a quando il cardinale Martini mi assegnò la comunità di Monte.
Come tutti i comuni mortali, anche don Gestori avrà avuto i suoi difetti, certi modi diplomatici forse eccessivi, le sue paure di compromettere la sua carriera, ma, lo dico con tutta schiettezza, ben vengano nella Chiesa preti che aspirino a qualche titolo onorifico (forse anche don Gestori ha realizzato il suo sogno, quando fu consacrato vescovo, e successivamente gli venne affidata la Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), ma purché ne siano all’altezza e svolgano l’incarico con dedizione evangelica, cercando di aprire qualche strada nuova.
Che posso dire, concludendo?
Ti ringrazio, caro don Gervasio, con tutto il mio essere. Non mi sarà facile dimenticarti.

1 Commento

  1. simone ha detto:

    Che bello questo post. Ho trovato emozionante leggere queste righe cariche di affetto e riconoscenza. Che bello! Non conosco mons. Gestori e non mi è mai capitato di incrociarlo in questi anni. Però la testimonianza di don Giorgio mi ha dato l’occasione di conoscere qualche tratto di questo vescovo. Grazie! Una bella testimonianza in una giornata, se non addirittura un periodo, particolarmente complicato.
    Grazie don per questa bella condivisione!

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