di don Giorgio De Capitani
L’unica critica che rivolgo a Ignazio Marino
riguarda la sua ingenuità nel credere nella Politica,
quando da che mondo è mondo il potere è corrotto,
e se non stai al suo gioco prima o poi ti scotti.
Con ciò non intendo negare
che anche Marino abbia fatto degli errori,
ma sono sicuro che abbia agito in buona fede.
Anche il Papa sbaglia a dire Messa,
talora dice cazzate, prende cantonate,
ma nessuno lo sfiducia.
Tuttavia, ciò che intendo denunciare
è la cattiveria, la perversione, l’ostilità nei suoi confronti
da parte dei mass media gestiti dai potenti
o da malati mentali, come quelli del Fatto,
che fin dall’inizio si sono messi contro,
perché loro, queste canaglie nel vero senso del termine,
non amano le persone oneste:
loro vivono del sangue degli innocenti!
Bastardi! Figli di puttana!
Anch’io sono contro il potere marcio,
anch’io sono contro i poteri forti,
anch’io sono contro le nullità politiche,
anch’io sono contro le banderuole,
anch’io sono contro i barbari e gli xenofobi,
ma so capire quando una persona è onesta,
anche se tremo ogni giorno al pensiero che non potrà resistere,
tra bestie feroci sempre pronte a tirar fuori un pelo dall’uovo,
ingigantendolo come se fosse uno spettro infernale.
Ora, in un certo senso, sono contento per Marino,
che finalmente, anche contrariamente ai suoi desideri
– un giusto orgoglio per non sentirsi sconfitto! –
potrà tornare a godersi un’altra vita, tra persone “normali”.
Vedremo ora la corsa al Campidoglio:
mezze calzette si faranno avanti,
buontemponi vorranno gloriarsi
del titolo di “sindaco” della Città eterna.
Mi chiedo come si possa con tanta faciloneria
assumersi un incarico che peserà come un macigno
sulle spalle di chiunque, anche se fosse un santo.
Già! Loro, i politicanti abili nel fare gli sgambetti altrui,
non se ne rendono conto,
e le pietre cadranno sul vuoto,
come la loro testa e la loro nullità politica.
E come la mettiamo con il Giubileo
oramai imminente?
Ma chissenefrega del Giubileo?
E no!
Si tratta di un grosso evento
che interesserà le casse del Vaticano
e anche quelle del Campidoglio, con una differenza:
quelle del Vaticano senz’altro si impingueranno di soldi,
mentre quelle del Campidoglio non lo so.
Ma sono sicuro che il prossimo sindaco
eviterà di frequentare le cene galanti,
per non fare lievitare le spese di rappresentanza:
porterà gli ospiti presso la mensa di qualche caritas zonale.
Ho appena sentito il commento de L’Osservatore Romano,
organo del Vaticano:
«Ora la Capitale, a meno di due mesi dall’inizio del Giubileo, ha la certezza solo delle proprie macerie».
E poi: «C’è una sola grande certezza: Roma davvero non merita tutto questo». Il quotidiano della Santa Sede ha registrato «l’inedita unanimità» tra i media italiani nel ritenere «inevitabile» l’epilogo, con Marino «caduto sotto i colpi di un’inesorabile serie di episodi che, a seconda dei casi, sono stati quanto meno qualificati come gaffes, gesti francamente inopportuni o superficialità».
Con che coraggio, voi del Vaticano, guardate fuori casa,
quando siete voi nella merda,
tra puttanieri, prostitute, ladri, farabutti,
censori implacabili della libertà di coscienza?
Sì, ora avete un Papa che vi ha cambiato le mutande,
ma il vostro culo resta sempre sporco.
Arriverà il Giubileo, ma voi della grazia di Dio ve ne fregherete,
perché vi interesserà solo che il mondo accorra ai vostri piedi,
a chiedere indulgenze e sconti a suon di menzogne!
NOTABENE.
Non approverò nessun commento a questo articolo. Inutile tentare.
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