La vera “rogna” è Matteo Salvini

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da Il Corriere della Sera
Ministero della Salute
Milano, 13 giugno 2015

Immigrati:

il 10% di chi arriva ha la scabbia,

«ma non è preoccupante»

Aumentano i casi di scabbia tra i migranti, complici le condizioni di navigazione sempre più precarie: «Ma si tratta di una malattia facilmente curabile», dicono gli esperti
di Redazione Online
«Nel 2015 i casi di scabbia rilevati dai medici di confine negli sbarchi degli immigrati, sono circa il 10%: 4.700 casi di scabbia su 46 mila individui in arrivo nei porti italiani». Lo ha detto il direttore generale del ministero della Salute Ranieri Guerra. «Non si tratta di un’epidemia ma di una patologia dermatologica banale per la quale esiste una terapia a basso costo». Si tratta «comunque di numeri non preoccupanti», dato che «in Italia ci sono 6mila casi l’anno di scabbia», ha precisato.
Come cambia il profilo degli immigrati
C’è stato un aumento rispetto allo scorso anno: nel 2014 ci sono stati 2.262 casi di scabbia, un centinaio di patologie respiratorie e un’ottantina di febbri di varia natura, su 140.000 persone arrivate. In generale, ha aggiunto il direttore generale del ministero, «con la fine di Mare Nostrum sono peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo, 200 mila individui nel 2014 e nel primo semestre 2015». E quindi quello dei casi di scabbia è «un aumento direi fisiologico – ha spiegato Guerra – specie considerate provenienza e condizioni di ammassamento prima dell’imbarco e durante la navigazione, ma niente affatto preoccupante. Anche perché la scabbia non è letale, è una malattia brutta a vedersi ma superficiale e si cura con una sola dose di farmaco». A cambiare sono anche le caratteristiche di chi arriva: in totale il 75% oggi è uomo e il 13% donna, oltre a un 16% di minori spesso non accompagnati. Anche «le gravidanze – spiega Guerra – sono state 628 nel 2014 e sono già 323 nel 2015, circa un quarto degli arrivi».
La mancanza di personale al confine
«Dobbiamo considerare che, in totale, abbiamo 30 medici di confine che operano soprattutto in Sicilia» e nei principali punti di sbarco dei migranti, «che sono stati 200.000 fra il 2014 e il primo semestre 2015. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha chiesto che possano esserne assunti altri 60 per rinforzare il controllo dei flussi, soprattutto negli uffici periferici, perché è difficile continuare con queste risorse umane».

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