L’evoluzionismo alla rovescia di Charles Darwin

L’EDITORIALE
di don Giorgio

L’evoluzionismo alla rovescia

di Charles Darwin

C’è ancora qualcuno che crede alle stronzate che Charles Darwin ha scritto sulla evoluzione della specie umana?
Ci sono momenti in cui ci si potrebbe anche illudere, ma poi arrivano le conferme che questo mondo subisce più involuzioni che evoluzioni.
Sto parlando dell’essere umano che da bruto diventa intelligente e che da intelligente torna ad essere bruto, in un progresso inarrestabile, questo sì, ma di una tecnologia materialistica che sembra fatta apposta per abbrutire ancor “meglio” l’umanità, con l’aiuto di una perversione mentale che si affina con l’evoluzione di un egoismo di massa che dallo stato di proletariato è passata ad essere artefice di una ingannevole democrazia.
Evoluzione sì, ma in perversione brutale.
Charles Darwin ha parlato di evoluzione, ma non ha capito nulla della sua vera identità.
L’evoluzione materiale è direttamente proporzionale all’evoluzione della barbarie.
La Civiltà non dipende dall’evoluzione materiale, ma dalla evoluzione di quell’essere interiore che era sfuggito allo stesso Darwin, tutto proteso a osservare le cose dall’esterno.
Non so che cosa Darwin intendesse per anima, ma probabilmente nemmeno si è accorto di quella realtà, che è l’essenza stessa dell’essere umano.
E è proprio dall’interiorità dell’essere umano che scaturisce l’evoluzione umana.
La filosofia antica aveva capito il segreto, ma è stata abbandonata col progresso di una tecnologia che ha soppiantato il progresso interiore.
È vero che la Chiesa ha sempre negato un certo evoluzionismo, ma il suo vero peccato sta nell’aver ostacolato la riscoperta del mondo interiore dell’essere umano, che si chiama Mistica, imponendo un dogmatismo che ha scatenato le ire della scienza e ha represso la libertà dello spirito.
Il mondo interiore non sopporta sentir parlare di evoluzionismo materiale, ama solo parlare di interiorizzazione, ovvero di quella necessità di scavare dentro in quel sé interiore, dove Dio è l’immutabile perché non si evolve nel tempo.
L’evoluzionismo riguarda il tempo, l’eterno è quel Sommo Bene Immobile che partecipa il suo essere eterno a noi che ci dibattiamo nel tempo, ma anche viviamo già nell’eterno.
Parlare di Civiltà come evoluzione della specie è la più grossa stupidità intellettuale, visto che col progresso materiale si è arrivati oggi a battere la barbarie dei tempi peggiori della storia umana.
Mi chiedo come si fa a parlare di evoluzione, quando i Geni sembrano scomparsi dalla faccia della terra, e il loro posto è stato occupato dai idioti populisti della peggiore specie.
Se fosse qui oggi Charles Darwin vedrebbe coi i suoi occhi che l’evoluzione ha compiuto una inversione di rotta: l’essere umano è tornato ad essere un scimmione, privato di ogni intelligenza e di ogni sentimento umano.
16 febbraio 2019
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1 Commento

  1. luigi ha detto:

    Purtroppo sì. C’è ancora chi crede a queste “stronzate”. La teologia è stata più prudente. Darwin ha messo all’apice dell’albero della vita l’Homo sapiens con la sottolineatura utilizzando un secondo sapiens. Al che un luminare della scienza psichiatrica gli ha contrapposto Homo stupidus stupidus. Tornando ai teologi, al Dio sapiens sapiens hanno preferito una sapienza infinita, eterna il “Colui che è, che era, che viene”. Non ci vuole molto per capire che l’uomo per alcune capacità vitali è inferiore al livello raggiunto da altre specie viventi. L’uomo si muove con difficoltà nel buio, mentre altre specie riescono a distinguere gli oggetti anche nella più profonda oscurità. Il mio cane e i gatti di mia figlia si muovono meglio di me e di lei nel buio della casa. Nella Bibbia Dio si fa beffe di Balaam, il mago incaricato dal re di Moab timoroso degli ebrei per scacciarli da casa sua (un po’ come vuol fare Salvini con gli immigrati) dando voce ad un’asina. Gli eredi di Darwin (razzisti) ascoltando la voce dell’asina non regredirebbero da Homo sapiens (senza sottolineature per favore!) a Homo stupidus.

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