Denunciare Radio Maria per circonvenzione di incapaci
dal sito www.huffingtonpost.it
di don Aldo Antonelli
Da prete solidarizzo con Le Iene
e provo vergogna
per i fondamentalisti cristiani di
Radio Maria
La notizia dell’aggressione di quelli di Radio Maria nei confronti di Mauro Casciari e della sua troupe delle Iene mi ha fatto vergognare ma non mi ha sorpreso né meravigliato.
Ho già espresso la mia condanna dell’accaduto e la mia solidarietà verso Mauro con questo commento: “Io, prete, solidarizzo con la troupe delle Iene, e provo vergogna di certi cattolici che non hanno niente del cristiano e che sono infettati dal fondamentalismo religioso, violenza verniciata di “fedeltà”! Intolleranza spacciata per “fedeltà”! Feticismo scambiato per fede! Fascismo ideologico camuffato da “Verità”!”.
I dati Radio Monitor stimano più di un milione di ascoltatori medi giornalieri di Radio Maria che risulta essere la radio privata italiana con il maggior numero di ripetitori: 850 sparsi in tutto il territorio nazionale. Questo fa sì che la copertura sia superiore a quella della RAI, raggiungendo anche zone sperdute, non coperte da altri segnali radiofonici.
Ho avuto modo di ascoltare alcune trasmissioni, sufficienti per avvelenarmi la giornata. Che dire? Se tanto mi da tanto, cosa ci si può aspettare da una radio che ritengo diseducativa, politicamente fascista, con delle pennellate anche di nazismo e di razzismo, antisemitismo. E, dal punto di vista religioso ed ecclesiale, ante e anti-conciliare. Una radio che, se ci fosse la censura, andrebbe censurata.
Questa emittente, 24 ore su 24, dispensa rifiuti tossici, trasmissioni diseducative, che imprigionano la fede all’interno di una religiosità parolaia e feticista, nella quale esiste solo lui, Don Livio Fanzaga, l’uomo che parla e dialoga con la sua pancia. Dio fa da pass-partout! Si tratta di una religiosità fatta di un lurido scambio, indecente commercio tra preghiere e offerte. Basta recitare un bel po’ di rosari, di giaculatorie, qualche benedizione, e chiedere un’offerta: e si viene sommersi da un diluvio di soldi.
Mi chiedo se non sia il caso di , considerato che è seguita da persone sole, deboli e di età avanzata. Mi chiedo anche del perché Radio Maria abbia i suoi conti correnti depositati in Svizzera…
Ed è, comunque, spontaneo il dubbio che questa radio sia più preoccupata a rastrellare soldi che aiutare gli ascoltatore nella crescita e nella maturazione della loro fede. La quale fede, di sicuro, non si nutre di devozioni a basso prezzo, Padre Pio o Medjugorje che siano, ma quell’etica evangelica che alla logica della concorrenza e dello scontro sostituisce il sogno della convivenza per l’incontro.
Per la Chiesa Cattolica in difficoltà per l’emorragia continua di fedeli, tutto quello che contribuisce a portare acqua al mulino del Vaticano (entità economica-politica) prima che Religiosa,va accettato e tollerato, nonostante i conti in Svizzera, nonostante le pressanti richieste di denaro richieste dalla Madonna per conseguire i suoi progetti di conversione con rimesse dirette, bonifici, conti correnti, donazioni testamentarie etc., nonostante la sostanziale indifferenza delle autorità Statali preposte alla tutela dei cittadini, specie se deboli,anziani ed influenzabili. E’ inutile farsi illusioni con queste pratiche confessionali.
Ho ascolta con costanza per diversi mesi Radio Maria e ormai posso dire di conoscere bene tutto il suo staff di TRUFFATORI (ROBY In TESTA) che con voce melliflua aggirano poveri anziani regalando invocazioni in cambio di DENARO, si di DENARO FRUSCIANTE.
Non posso accettare che una Wanna Marchi finisca in prigione per circonvenzione di incapaci mentre questi di Radio Maria scandalosamente proseguono nella loro meschina raccolta che non temono neanche di elencare puntualmente declamando a quante centinaia di migliaia di euro siano arrivate le famose CLESSIDRE per questo e quel paese povero del mondo. E incitando a raggiungere gli obbiettivi di ciascuna CLESSIDRA entro una determinata data, obbiettivi, neanche a dirlo con cifre astronomiche. ho personalmente sentito decine e decine di vecchiette che telefonando dichiaravano di aver appena versato 100, 200 o 500 € in cambio di due parolette dette con estrema dolcezza dalla cara Roby. Uno scandalo davvero insopportabile. La Chiesa per prima dovrebbe intervenire.
Non conosco e non mi è mai capitato di ascoltare padre Fonzaga, per questo mi rifaccio a ciò che dice di lui qualcuno che lo conosce personalmente.
Scrive Aldo Grasso su “il Corriere della Sera”:
«A padre Livio Fanzaga capita spesso di sacramentare. Posato il rosario, il direttore di Radio Maria lancia anatemi erga omnes. Nelle sue “preghiere” mattutine sono finiti vescovi, ex collaboratori, miscredenti, insomma tutti coloro che non la pensano come lui. L’ultima sua vittima è stata la senatrice Monica Cirinnà, firmataria della legge sulle unioni civili. Dopo averla paragonata con scarsa eleganza a Babilonia, la donna dell’Apocalisse, la meretrice seduta sulla Bestia, le ha inviato un memento mori.» Che, tra l’altro, la senatrice ha commentato con un “aspetta che me lo segno” ripetendo con grande ironia, la famosa battuta di Massimo Troisi nel film “Non ci resta che piangere”.
Grasso, che ricorda di averlo conosciuto verso la fine degli anni sessanta, quando giovane sacerdote era già su posizioni estremiste, continua: «Nonostante sia devoto alla Madonna di Medjugorje (Radio Maria organizza là molti pellegrinaggi), la sua violenza verbale è arcinota “mi fanno passare per un pirla, maledetti!”. Adesso si occupa di apparizioni mariane e presenze demoniache, proselitismo radiofonico (Radio Maria è la radio che ha il maggior numero di ripetitori sul nostro territorio), ma il suo carattere non è mutato. Il demone che cerca di combattere nella mondanità è dentro di lui. Come diceva il sapiente, il destino dell’uomo è il suo carattere.»
Quelli delle iene possono anche essere fastidiosi, ma questo non giustifica un’aggressione.
Peraltro, diverse volte dai relativi servizi sono emersi fatti, poi accertati in vicende giudiziarie, e comunque, a prescindere dalla fondatezza o meno delle loro critiche, il vivere civile, la normale convivenza, comporterebbe ben altri comportamenti.