RESURREXIT!

 

L’EDITORIALE
di don Giorgio

RESURREXIT!

La Liturgia lo canta, con gioia, facendo squillare tutte le campane a festa, tempi addietro legate con la corda, per evitare che si muovessero in seguito a qualche disattenzione.
Nulla si muove, senza che Dio lo voglia!
E il volere di Dio è qualcosa che squarcia la terra, aprendo le sue tombe di morte per una vita senza fine.
Un rito che si ripete solo liturgicamente, una volta l’anno, per dare e ridare periodicamente, seguendo i ritmi della natura, una specie di illusione drogante che il tempo, oggi soprattutto, ha reso ancor più banale fino a togliere anche quel minimo di sacralità che, nel passato, era l’essenza stessa della vita.
Sì, un tempo, secoli fa, la fede nella risurrezione era già, nell’esistenza quotidiana, un seme di vita eterna.
Si sperava, perché si credeva quasi ciecamente nell’Eterno già presente. E come si poteva non credere, se già nello spirito dell’essere umano si è quell’Eterno presente?
RESURREXIT!
Un tempo, era un grido di risveglio!
RESURREXIT!
Oggi, è un grido senza senso, in un deserto del tutto sterile.
E le campane a distesa suonano a vuoto, nel vuoto di coscienze distratte e assopite, che forse, neppure se Cristo stesso dovesse squarciare le tombe, resterebbero al loro posto, in attesa del giudizio finale. 
RESURREXIT!
Anche quest’anno, tutto come prima?
Dio non attende una riscossa cosmica, ma che almeno i suoi cultori si accorgano che il Figlio suo è venuto sulla terra almeno per una ragione, una tra le infinite ragioni, per cui io esisto, tu esisti, tutti esistiamo, come una scintilla, scaturita non a caso dall’Energia divina.
Neppure capiamo che, se esistiamo, è perché “siamo”.
Solo l’essere può risvegliarsi; le cose sono destinate a rompersi, magari al suono delle campane che suonano a distesa per annunciare: “Cristo è risorto!”.
Ma esistono cose, senza l’”essere”?
Ci sentiamo così onnipotenti da svuotarci perfino dell’essere?
RESURREXIT!
Quante altre Cattedrali dovranno bruciare, per scuotere le coscienze dal loro sonno tombale?
E succederà che a prendere coscienza di un Dio che muore (anche in una Cattedrale in fiamme Dio muore) sia ancora un centurione pagano.
RESURREXIT!
Quale paradosso!
Noi credenti suoniamo a festa le campane, annunciando. “Cristo è risorto!”, e a risvegliarsi sono i pagani.
E allora succederà che verranno da lontano, e bruceranno le nostre chiese, vuote di Dio, per costruirci sopra il vero Tempio vivente, che è lo Spirito santo, dono del Cristo morente.
RESURREXIT!
Un nuovo Giorno nascerà, sulle ceneri di un cristianesimo in fiamme.
ALLELUIA!
20 aprile 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
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