Il male-essere dei giovani educati dal mal-essere
L’EDITORIALE
di don Giorgio
Il male-essere dei giovani educati dal mal-essere
I giovani di oggi, in genere, sono una massa di rincoglioniti, che si nutrono di un mondo “virtuale”, di cui già le parole – pensate a “virtuale” – sono un imbroglio o un inganno demenziale.
Di per sé “virtuale” fa pensare a qualcosa di “virtuoso” (da virtus, virtù) o a una potenzialità di bene (un bene in fieri).
Invece no! “Virtuale” richiama qualcosa che naviga nella mobilità più instabile, per cui nulla è certo, nulla è sicuro, tutto è relativo a un punto debole, mutevole, indeterminato, tutto è assoluto nella nullità.
A questi giovani mancano punti fermi: valori ancorati a una Roccia, che si chiama Bene assoluto.
Tutto si muove in un oceano oscillante in balìa di un vento capriccioso, di cui non si conosce la provenienza, ma non è lo Spirito di cui parla Giovanni quando racconta il colloquio notturno tra Gesù e Nicodemo.
Questi giovani sono in balìa di un vento del nulla, originato dal nulla d’essere.
E così si agitano come trottole in balere a suon di musica ritmata in modo forsennato.
E li vedi danzare, unendosi e staccandosi, come carme che si accoppia e si lacera.
Mai contenti, annoiati, che si odiano e si uccidono, in ogni caso trovano anche il modo di divertirsi, obnubilandosi nella testa con allucinogeni o altre porcate simili.
Certo, non tutti i giovani sono così. Ci sono buoni che vorrebbero però essere come tutti gli altri, ma sono incapaci di farsi del male. Sono così infelici che qualcuno pensa bene di farla finita.
Ci sono eccezioni, ma le eccezioni confermano la regola. E la regola è l’impazzimento generale.
È anche facile rifugiarsi nel solito ragionamento: mancano i valori!
E nessuno poi mi sa spiegare esattamente, dando un nome ai valori che mancano.
Io un nome l’avrei, ma è così sconosciuto che appena lo dovessi pronunciare noterei sul volto del “riflessivo” che vorrebbe finalmente trovare la via maestra, un punto interrogativo pronto a cadere nel vuoto.
Eppure, non è un valore nuovo: è antichissimo, che probabilmente si è perso nell’oblio.
Eppure, i giovani dovrebbero esserne affascinati, quando studiano a scuola filosofia, anche se i professori ignorano un altro mondo che ha sconvolto secoli del Miglior Medioevo: la Mistica.
Eppure, l’antica Filosofia greca parlava di Divinità con la stessa passione e con la stessa profondità di un Mistico medioevale.
L’antica Filosofia greca e la Mistica medioevale hanno scoperto il mondo del Divino, presente realmente in ogni essere umano.
La società civile ha pensato bene di seppellire la Filosofia greca, mentre la Chiesa di bloccare anatemizzando la Mistica.
Eppure, i giovani dovrebbero sentirsi affascinati dal mondo dell’essere. Ci ha pensato la politica a castrarli nel loro essere interiore.
Se fossero veramente innamorati del loro mondo interiore, da tempo, senz’atro da oggi, avrebbero già fatto la più grande rivoluzione della storia, e non starebbero con le mani in mano ad assistere al più grande osceno spettacolo di un popolo sedotto dal più lurido Pezzente che sta dilaniando la Democrazia e la Coscienza dell’essere umano.
Ma spetta anche e anzitutto ai maestri, agli insegnanti, ai professori risvegliare la Coscienza degli alunni, spingendoli alla riscossa, alla ribellione, alla battaglia.
Mi vien da ridere quando penso che l’unica cosa di buono (una specie di operazione cutanea!) è la proposta ad alcuni ragazzi di fare qualcosa di socialmente utile (Util-estate): una pagliacciata gratta-culo!
Prima riparano panchine e altro, mangiando e bevendo tra parentesi a ufo (non dovrebbe essere qualcosa di assolutamente gratuito?), e poi, fra qualche mese, gli stessi ragazzi la rovineranno. È successo, succede, e succederà! E si sentiranno in diritto di farlo!
Il valore del servizio socialmente utile conta nulla, se non proviene dalla scoperta di ciò che si è dentro.
Ho l’impressione che genitori, educatori, insegnanti, preti, suore e sindaci si accontentino di una verniciatura esteriore, perché gli stessi (genitori, ecc.) sono pennelli che educano e amministrano il bene comune con le mani intinte nella vernice esteriore.
Leonardo da Vinci dipingeva con le mani nella Mistica.
I verniciatori di oggi (genitori, educatori, insegnanti, amministratori, ecc.) hanno le mani in impiastri di colori, e si fanno chiamare artisti, e i ragazzi educati nella loro arte non sono altro che piccoli impiastri che gli educatori e gli amministratori useranno poi come bandiere da sventolare in cima al municipio o sul campanile come alibi di un fallimento educativo tanto da gridare vendetta a tutti i giusti della terra e a tutti i santi del cielo.
20 luglio 2019
EDITORIALI DI DON GIORGIO 1
EDITORIALI DI DON GIORGIO 2
Grazie per questa analisi che trovo simile a una fotografia del nostro tempo e che mi spinge, nonostante i miei anni, a lottare per rivoluzionare il presente!