da AVVENIRE
19 settembre 2024
Medjugorje.
Sì del Vaticano
alla devozione e ai pellegrinaggi
Mimmo Muolo
Nella Nota “Regina della Pace” si dà atto delle tante conversioni avvenute nella località bosniaca e si presenta un giudizio complessivamente positivo sui messaggi. Nessun giudizio sulle apparizioni
Per Medjugorje arriva il via libera ai pellegrinaggi e al culto, dato che i frutti spirituali maturati negli ultimi quarant’anni sono eccellenti. Ma ciò non significa che ci sia una soprannaturalità dei fenomeni raccontati dai famosi “veggenti”. Su questo per il momento la Santa Sede non si pronuncia. Né che i loro messaggi siano da attribuire alla Madonna, come rivelazioni private. Letti nel loro complesso, e al netto di qualche elemento problematico, sono da considerare, come ha spiegato il prefetto del Dicastero della Dottrina della Fede, «testi edificanti».
Sono queste in sintesi le conclusioni della Nota “Regina della Pace”, diffusa ieri per mettere comunque un punto fermo sulla dibattuta questione, che va avanti dal 24 giugno 1981, quando cominciarono le presunte apparizioni. Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede, approvato da Francesco lo scorso 28 agosto, non si pronuncia sulla soprannaturalità ma riconosce gli abbondanti frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace e formula un giudizio complessivamente positivo sui messaggi pur con alcuni chiarimenti.
Tra questi frutti spirituali, vi sono «le abbondanti conversioni, il frequente ritorno alla pratica sacramentale, le numerose vocazioni alla vita presbiterale, religiosa e matrimoniale, l’approfondimento della vita di fede, una più intensa pratica della preghiera, molte riconciliazioni tra coniugi e il rinnovamento della vita matrimoniale e familiare».
Tutto questo, viene ribadito, non implica «una dichiarazione del carattere soprannaturale» e dunque «nessuno è obbligato a credervi». E tuttavia il nulla osta – emesso dal vescovo di Mostar-Duvno in accordo con la Santa Sede – indica che i fedeli «possono ricevere uno stimolo positivo per la loro vita cristiana attraverso questa proposta spirituale e autorizza il culto pubblico». La Nota precisa inoltre che «la valutazione positiva della maggior parte dei messaggi di Medjugorje come testi edificanti non implica dichiarare che abbiano una diretta origine soprannaturale». E pur esistendo – com’è noto – diversi pareri «circa l’autenticità di alcuni fatti o su alcuni aspetti di questa esperienza spirituale, le autorità ecclesiastiche dei luoghi dove essa sia presente sono invitate ad apprezzare il valore pastorale e promuovere pure la diffusione di questa proposta spirituale». Rsta però anche ferma la potestà di ogni vescovo diocesano di prendere decisioni prudenziali nel caso vi siano persone o gruppi che «utilizzando inadeguatamente questo fenomeno spirituale, agiscano in un modo sbagliato».
Il Dicastero invita infine chi si reca a Medjugorje «ad accettare che i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti (il contatto con loro è «sconsigliato», ha detto ieri il cardinale Fernandez, come riferiamo a parte) ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace».
Nella nota si sottolinea anche che le conclusioni del documento «non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti» e che in ogni caso i doni spirituali «non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire».
Il testo si sofferma a lungo sui messaggi della Madonna, cercando di separare ciò che appare conforme al Vangelo da ciò che presenta aspetti problematici. Centrale è il messaggio sulla pace intesa non soltanto come assenza di guerra ma anche in un senso spirituale, familiare e sociale. Il titolo più originale che la Madonna attribuisce a sé stessa è infatti “Regina della Pace”. «Io mi sono presentata qui come Regina della Pace per dire a tutti che la pace è necessaria per la salvezza del mondo. Soltanto in Dio si trova la vera gioia dalla quale deriva la vera pace. Perciò chiedo la conversione», è scritto nel messaggio del 16 giugno 1983. È una pace frutto della carità vissuta, che «implica pure l’amore per quelli che non sono cattolici». Un aspetto che si comprende meglio, viene sottolineato, «nel contesto ecumenico e interreligioso della Bosnia, segnato da una terribile guerra con forti componenti religiose».
Nella Nota si indicano come problematici quei messaggi che attribuiscono alla Madonna le espressioni «il mio piano», «il mio progetto», espressioni che «potrebbero confondere. In realtà, tutto quanto Maria compie è sempre al servizio del progetto del Signore e del suo piano divino di salvezza». Come pure non bisogna erroneamente «attribuire a Maria un posto che è unico ed esclusivo del Figlio di Dio fatto uomo».
Il Dicastero per la Dottrina della Fede sottolinea invece un messaggio che può essere considerato come una sintesi della proposta del Vangelo attraverso Medjugorje: «Desidero avvicinarvi sempre di più a Gesù e al suo cuore ferito» (25.11.1991). Il cardinale ha anche precisato che «i messaggi vanno letti nel loro insieme».
Nel corso della conferenza stampa è stata ripercorsa la storia delle “apparizioni” e si è fatto riferimento al rapporto della Commissione Ruini, presieduta dall’ex presidente della Cei, sul cui lavoro il Papa aveva espresso tornando da Fatima un giudizio positivo. Nella Nota non se ne parla, ma il prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha illustrato le sue conclusioni, sostanzialmente favorevoli alla soprannaturalità delle prime sette “apparizioni”.Questo il passaggio citato dal porporato: «Riguardo alla fase iniziale del fenomeno “Medjugorje”, la Commissione ritiene che «nelle prime sette apparizioni, tra il 24 giugno e il 3 luglio 1981, i ragazzi, psichicamente sani, non sono stati influenzati da nessuno ed hanno concordemente attestato di vedere la Madonna che affidava loro messaggi di conversione e penitenza. Cioè, la devozione sorta a Medjugorje ha un’origine soprannaturale, è autentica». Riguardo alla soprannaturalità delle successive apparizioni, il rapporto dice che nella fase successiva si può pensare ad un influsso esterno da parte di vari soggetti e le apparizioni diventano quasi “programmate”, ha notato Fernandez. Ad ogni modo ora la questione è accantonata. E si procede sulla via solo pastorale.
Tra l’altro con numeri da record. Il direttore editoriale di Vatican Media, Andrea Tornielli, ha citato il numero delle comunioni che ci sono state dal 1985 a giugno di quest’anno, 47,5 milioni, e il numero dei sacerdoti che hanno concelebrato dal 1986 sempre al giugno scorso, più di un milione. Il flusso dei pellegrini si calcola in più di un milione di persone all’anno.
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www.huffingtonpost.it
19 Settembre 2024
C’è il nulla osta del Papa su Medjugorje.
Ma è più per lo Spirito Santo, che per la Madonna
di Silvia Renda
Promossa al culto pubblico per i “frutti positivi”, in termini di conversioni e di conforto per i fedeli, ma “non si va lì per i presunti veggenti”, chiarisce Francesco, che si limita a sconsigliarli. Si salva la “Gospa economy” di quello che era un piccolo villaggio della Bosnia ed è diventato una miniera d’oro del turismo religioso
C’è stato un tempo in cui il nome Medjugorje risultava familiare solo alle città vicine a quel piccolo villaggio di contadini della Jugoslavia, poco sviluppato e povero. Era prima del 1981, quando le apparizioni della Madonna a sei adolescenti diedero inizio al business della Gospa (dal nome serbo-croato con cui si indica la Vergine Maria). Oggi le strutture alberghiere sono circa duecento, in alcuni casi si tratta di veri e propri resort di lusso. L’attrazione per quel luogo mistico sposta ogni anno circa due milioni di fedeli, ma altrettanto ingente è la quantità di denaro mossa: secondo le stime, ben oltre 11 miliardi in quarant’anni di venerabilità.
Così se nel periodo natalizio doveste decidere di compiere un pellegrinaggio verso Medjugorje, al prezzo di 150 euro a notte potreste alloggiare in un delizioso hotel a pochi passi dalla chiesa principale. Il capezzale dei letti, nelle varie stanze disponibili, è un dipinto che rappresenta i santi più popolari, interpretati in chiave moderna. Il volto di Padre Pio campeggia nella hall, la vernice sul suo nome simula le sbavature di una bomboletta spray, a voler concedere all’opera un aspetto più street. O forse dopo una preghiera preferite concedervi un massaggio o una sauna immersi tra le luci colorate e soffuse della cromoterapia: in questo caso potrebbe fare al caso vostro il “Medjugorje Hotel & Spa”. Anche qui, ci troviamo a pochi passi dalla chiesa principale, lo mette in chiaro la mappa riportata da Booking, tra le immagini inviate dalla struttura.
Una mescolanza tra sacro e profano che in più occasioni ha richiesto l’attenzione e il pronunciamento della Chiesa, anche per mettere in chiaro la distinzione tra i due elementi. Oggi l’ultimo pronunciamento: il culto è permesso, ma la soprannaturalità delle apparizioni non viene riconosciuta.
Il Vaticano ha concesso il nulla osta al culto di Medjugorje per i suoi “frutti positivi”: il luogo è stato testimone di numerose conversioni, ascolta ogni giorno sentite preghiere, conforta i fedeli e diffonde una morale di pace conforme a quella voluta dalla Chiesa. Male, insomma, non fa. Ma il Papa specifica: questo “non implica dichiarare come autentici i presunti eventi soprannaturali, ma soltanto evidenziare che in mezzo a questo fenomeno spirituale di Medjugorje lo Spirito Santo agisce fruttuosamente per il bene dei fedeli”. Francesco non esprime un giudizio di merito sulla moralità delle persone che dal 1981 dicono di vedere la Madonna, generando – volontariamente o meno – un business fondato sul turismo religioso. Indica però che “i pellegrinaggi non si fanno per incontrarsi con i presunti veggenti, ma per avere un incontro con Maria, Regina della Pace” e “per incontrare Cristo”.
Quattro dei sei attuali presunti veggenti a cui fa riferimento il Pontefice sono gli stessi ragazzini che il pomeriggio del 24 giugno 1981 si trovano a passeggiare sul monte Crnica, oggi chiamato la Collina delle Apparizioni. Lì raccontarono di aver incontrato una giovane donna bellissima e luminosa, con un bambino tra le braccia. La figura era evanescente e fluttuava nell’aria, per questo tutti capirono che si trattava della Madonna, nonostante lei all’epoca non disse nulla. In futuro sarebbe stata molto più loquace. Quattro di loro – i cosiddetti veggenti di Medjugorie, insieme ad altri due subentrati successivamente – oggi dicono di parlare con la Madonna quotidianamente. Sono conversazioni che alle volte diffondono messaggi di pace, in altri casi si tratta di segreti non rivelabili, e in altri ancora di questioni che può risultare strano possano essere di interesse del divino. La Madonna avrebbe rivelato ad esempio di essere nata il 5 agosto, chiedendo grandi celebrazioni per il secondo millennio della sua nascita, in cambio di una benedizione speciale per i partecipanti. Nella parole riferite dai presunti veggenti, Maria quasi punta sul senso di colpa: “Nel corso di tutti questi secoli mi sono dedicata completamente a voi: è troppo se adesso vi chiedo di dedicare almeno tre giorni a me?”.
È un modello della “Madonna postino” che poco convince Papa Francesco, secondo cui “Maria parla poco e non mostra se stessa”. Ma è una versione che ha convinto invece milioni di pellegrini che si spostano ogni anno per raggiungere il luogo di culto. Secondo le stime di monsignor Henryk Hoser, prima della pandemia il villaggio era visitato annualmente da circa tre milioni di pellegrini, e dopo una breve battuta d’arresto la cifra sembra essere tornata più o meno in linea. Milioni di pellegrini che si spostano sono pellegrini che hanno poi bisogno di un posto dove dormire, di un ristorante dove mangiare. Si parla di “Gospa economy” per indicare il business miliardario che si muove intorno a queste apparizioni. I circa 4mila abitanti, un tempo contadini, ora sono per lo più impegnati nel turismo. La strada che porta ai luoghi di preghiera è circondata di negozi di souvenir a tema religioso. Per i fedeli in pellegrinaggio sono disponibili circa 20mila posti letto: alcuni si trovano in pensioni a conduzione familiare, altri in lussuosi hotel. La possibilità di profitti ha nel tempo attirato anche l’attenzione della camorra, tra speculazioni edilizie e mercato del falso.
Secondo gli studi dello scrittore David Murgia, autore del libro “Processo a Medjugorje” la Gospa economy oggi vale più di 100 milioni di euro l’anno. Le stime possono essere solo approssimative, ma vengono considerate affidabili quelle contenute in una tesi discussa alla Facoltà di Scienze sociali dell’Università “Hercegovina”, con sede proprio a Medjugorje, scritta da Vencel Culjak, e intitolata “Il fenomeno Medjugorje come brand mondiale e destinazione top del turismo della fede”. “Analizzando il numero dei pellegrini, i Paesi di provenienza, il potere d’acquisto e le spese di viaggio e alloggio”, ha osservato Culjak, “si può stabilire in 2,85 miliardi di euro l’ammontare totale delle spese turistiche” prodotte a Medjugorje in trentadue anni (dal 1981 fino al 2013). Le spese di viaggio dei pellegrini, sempre in quel lasso di tempo, ammonterebbe a 8,5 miliardi di euro. La Chiesa cattolica locale avrebbe invece guadagnato 290 milioni di euro, donazioni escluse, grazie all’afflusso.
Tutto questo movimento non ha lasciato il Vaticano indifferente. Per volontà di Benedetto XVI, una commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini aveva lavorato già nel 2010 sul caso delle presunte apparizioni mariane a Medjugorje, concludendo che le prime sette apparizioni erano da considerarsi veritiere lasciando però in sospeso tutte le altre. Medjugorje diede qualche grattacapo al Pontefice scomparso: nel 2009 accolse la richiesta di riduzione allo stato laicale di Padre Tomislav Vlašić: ex parroco di Međugorje e per molti anni guida spirituale dei veggenti, era sotto inchiesta del Vaticano per aver diffuso “eresie”, per “manipolazione delle coscienze” e per aver avuto rapporti sessuali con una suora. La rinuncia al sacerdozio ha evitato la scomunica per eresia.
Papa Francesco ha più volte manifestato scetticismo in merito alle continue apparizioni della Madonna. Su un volo di ritorno da Fatima, aveva evidenziato “alcuni dubbi nella Congregazione” vaticana che hanno indotto a inviare l’intera documentazione sul “caso” ai membri del dicastero, compresi i pareri contrari al testo Ruini. “Sulle prime apparizioni, quando i ‘veggenti’ erano ragazzi – aveva riferito Francesco -, il rapporto più o meno dice che si deve continuare a investigare. Circa le presunte apparizioni attuali, il rapporto ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più cattivo: preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora, questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore”. Il Papa, dopo aver esaminato la relazione Ruini e i pareri dei membri della Congregazione per la dottrina della fede aveva deciso di affidare all’arcivescovo polacco Henryk Hoser, una missione da “inviato speciale della Santa Sede” per “acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale” a Medjugorje.
La posizione di Francesco oggi resta netta sui presunti veggenti, ma riconosce l’effetto positivo generato da Medjugorje. E dunque pregate, convertitevi, diffondete messaggi di pace, ma attenzione a frequentare i presunti veggenti, ossia coloro che hanno dato il via a questo gigantesco fenomeno spirituale e miliardario: il rapporto con loro, dice la Chiesa, “non è consigliabile”.
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