Qualcuno dovrà pur riflettere! Anzitutto i preti, prima ancora il “piccoletto” che siede sulla cattedra di Sant’Ambrogio. Fosse qui don Lorenzo Milani cosa direbbe e cosa farebbe?
dal Corriere della Sera
Seregno,
preso a calci in una rissa tra genitori
alla partita di calcio degli under 9:
allenatore perde un rene
di Federico Berni
Lo scontro durante un torneo di calcio estivo. In campo la Polis San Giovanni Paolo II e il Lions San Carlo Muggiò. Il 44enne ha riportato anche una grave lesione alla milza
Il colpo arriva alle spalle: «L’ho sentito e sono venuto giù», racconterà l’uomo ai carabinieri. Fa male, certo, ma al momento non sembra nulla di grave, in una situazione già di per sé vergognosa. Un principio di rissa tra genitori a una partita di calcio di bambini sotto i nove anni che lui, 44enne brianzolo, stava cercando di sedare. Alla sera, l’uomo, dirigente della società parrocchiale Polis San Giovanni Paolo II, accusa un malore talmente forte da rendere necessario il trasporto all’ospedale. Si ritrova sotto i ferri, con un rene spappolato che i medici sono costretti ad asportare e con una lesione grave anche alla milza.
Le indagini per chiarire i contorni del gravissimo episodio sono affidate ai carabinieri della compagnia di Seregno, la cittadina brianzola dove è avvenuto il fatto, nel pomeriggio di domenica 18 giugno, durante un torneo di calcio estivo tra giovanissimi, all’oratorio Sant’Ambrogio. Secondo quanto ricostruito, durante una partita (categoria under 9) tra la squadra di casa e i piccoli del Lions San Carlo Muggiò, altra società parrocchiale, nasce un primo battibecco tra genitori sugli spalti, forse dopo qualche frase irriguardosa nei confronti dell’arbitro.
Gli animi si accendono in fretta e, per evitare il peggio, uno dei responsabili della squadra seregnese si sposta sui gradoni per evitare che la situazione, da lite verbale, degenerasse in vero e proprio scontro fisico. È a quel punto che viene colpito a un fianco, con ogni probabilità da un calcio sferrato da uno dei presenti, sulla cui identificazione stanno lavorando i carabinieri. È probabile che si tratti di qualcuno riferibile alla squadra ospite, ma non è scontato, perché quel giorno si misuravano anche altre formazioni.
Il colpo, comunque, arriva da dietro. Il 44enne si accascia a terra, ma si rialza in fretta, apparentemente senza conseguenze. Da quanto riferito, la scena avviene a partita ancora in corso, e i piccoli calciatori, spaventati, vengono accompagnati negli spogliatoi da alcuni educatori. La cosa sembra chiusa.
Di sera, invece, il dolore si riacutizza. In ospedale, i medici constatano la presenza di un ematoma talmente esteso e profondo da rendere necessario l’intervento più drastico. Riescono a salvare almeno la milza. Il fatto viene segnalato dai responsabili della struttura sanitaria ai carabinieri, dove si presenta anche la moglie del ferito per denunciare l’accaduto. I militari procedono per lesioni gravissime.
Nel frattempo, in attesa che gli accertamenti facciano il loro corso, entrambe le squadre vengono ritirate dagli impegni estivi in programma. «Non ho parole – è il commento di Francesco Lo Verde, presidente dei Lions Muggiò –, un fatto davvero troppo grave. Stiamo cercando di contattare l’altra società per fare chiarezza sull’accaduto». Don Samuele Marelli è il responsabile della pastorale giovanile e referente ecclesiastico delle società sportive della comunità religiosa di Sant’Ambrogio: «Come educatori in oratorio dovremmo rivolgerci ai più piccoli, e invece siamo costretti a pensare ai genitori: stiamo pensando a qualche iniziativa per coinvolgere mamme e papà, ed accompagnarli in un percorso che permetta loro di vivere lo sport come strumento educativo».
Questi fatti di violenza ci fanno capire quanto è radicata la violenza nelle persone di oggi. Siamo tutti pacifisti a voce ma poi, per futili motivi o meno, siamo pronti a difenderci con la violenza. Qui stiamo parlando di danni grossi ad una persona che dovrà vivere per sempre senza un rene. Per una diatriba innescatasi durante una partita di calcio di bambini sotto i 9 anni! Ma stiamo scherzando? Eppure è così.
Certo non voleva fargli male ma è inaudito come sia veloce passare da un battibecco ad una rissa. Oggi non c’è più mediazione…tutto avviene in pochi secondi. Un fraintendimento, un insulto e si passa alla violenza. Il nostro onore, l’ego è troppo forte per cedere, per allontanarsi e lasciare cadere la cosa. Dobbiamo sempre vincere, puntualizzare, avere ragione….anche usando la violenza.
Han dovuto portare i bambini negli spogliatoi…è una cosa vergognosa. Queste non son persone ma bestie. Penso che oggi dove ci interroghiamo su come annunciare il Vangelo in modo accattivante; su come coinvolgere i laici nella Chiesa con gli ordini minori; su come ripartire i compiti tra i volontari. Insomma oggi mentre perdiamo tempo con tutte queste inutili spartizioni di potere, ci dimentichiamo di ricordare all’uomo di rimanere umano. Ci dimentichiamo di educare l’uomo a comportamenti e sentimenti che lo rendano veramente umano. E le nostre riunioni, spartizioni e organizzazioni franano davanti ad una rissa per una partita di calcio tra bambini sotto i 9 anni. Svegliati Chiesa. Svegliati!!
Nei nostri ambienti oratoriani togliere ogni cosa che sa di competizione: i campi di gioco devono essere per tutti, bravi o imbranati nel gioco del calcio.
Ambienti radicalmente educativi… E se si fanno tornei per ragazzini, i genitori fuori, proibir loro di partecipare.
Ma il nostro “pistolino” dov’è? Non dice una parola? Eppure il fattaccio è capitato in un oratorio ambrosiano…
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il “piccoletto” non interviene mai a caldo. La parola del Vescovo manca sempre quando la gente ne ha più bisogno. Ne parlerà tra 6 mesi in qualche incontro col mondo dello sport quando nessuno più ricorda o ha interesse ad ascoltarlo.
Peraltro è capitato in un oratorio di un paese di quelli dove sembra che tutto funzioni (Seregno). Dove han lavorato anni per unire i vari gruppi sportivi oratoriani in un solo gruppo cittadino. Hanno come responsabile della pastorale giovanile don Samuele Marelli che è stato per tanti anni responsabile della FOM. Una città ricca, una chiesa ricca e direi aristocratica. Col prevosto mitrato….(quanta boria). Per intenderci non a Rozzano o Pioltello (con tutto il rispetto per questi paesi).
Sulla finalità educativa e non competitiva dello sport in oratorio siamo totalmente d’accordo. Se elimini la competizioni puoi far passare tantissimi valori attraverso lo sport. Peraltro non credo che ci sia chi rivendica risultati agli allenatori d’oratorio. Però sembra che non sia così. La FOM, il CSI organizzano una marea di eventi e di incontri ma NON DANNO FRUTTO. Troppo appariscenti, mondani….e poco concreti. Sperano ancora di poter scoprire il campione tra i campi dell’oratorio….ma noi dobbiamo formare dei CAMPIONI NELLA VITA non nello sport.