Una notizia apparentemente comune (quante altre diocesi si trovano nelle stesse difficoltà di carenze di preti!) ma che mi ha colpito perché si tratta della diocesi di Teramo, e il nome Teramo mi ha richiamato il cardinale Angelo Scola.
È oramai noto a tutti che Angelo Scola, quando era teologo, si trasferì dalla diocesi di Milano a Teramo per farsi ordinare prete, per evitare di fare il servizio militare. A Milano gli era stato negato di essere ordinato prete prima del tempo stabilito. Perché i ciellini dovevano essere diversi dagli altri? Che fece allora Angelo Scola? Si trasferì a Teramo, dove c’era come vescovo monsignor Abele Conigli, conosciuto da Scola quando Conigli era vescovo di Sansepolcro, diocesi nella quale si era formato il primo gruppo toscano di Comunione e Liberazione. Che bella storia edificante!
E il caso volle che Scola tornasse a Milano da vescovo! Che bella telenovela!
Il mio Vicario episcopale insiste nel dire che io dovrei obbedire al mio vescovo, ovvero al cardinale Scola. Come potrei, se Scola ha disobbedito al suo vescovo di allora, Giovanni Colombo?
Vescovo Teramo:
“Diocesi in crisi per carenza di sacerdoti”
22 agosto 2014
Teramo. Durante l’omelia tenuta nella messa in ricordo della morte, avvenuta 30 anni fa, di un giovane di Ornano, Pietrino Di Natale, alla presenza di un numeroso gruppo di giovani del Movimento dei Focolari, del Vescovo, di origini atriane, di Termoli-Larino, Mons. Gianfranco De Luca, e di alcuni presbiteri della Diocesi, il Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, si è detto preoccupato della carenza di sacerdoti nella diocesi, carenza che, presto, sarà accentuata dalla scadenza di sei convenzioni con sacerdoti stranieri.
In pratica si tratta di sacerdoti stranieri, in Italia soprattutto per motivi di studio, che hanno fino ad oggi supportato i parroci locali e che, una volta tornati in patria, farebbero venir meno una serie di servizi pastorali in una diocesi che ha già carenze di presbiteri.
Mons. Seccia, però, si è detto fiducioso, anche per i numerosi seminaristi locali che si avvicinano al termine del percorso, formativo e spirituale, propedeutico ai voti sacerdotali, e a chiesto ai presenti di pregare per le vocazioni.
Sicuramente, però, come ha sottolineato il Vescovo, nei prossimi mesi numerose parrocchie si troveranno in difficoltà, difficoltà che difficilmente potranno essere mitigate nel breve periodo.
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