L’EDITORIALE
di don Giorgio
La Sorpresa divina
Soprattutto in questi giorni, mi piace riflettere più a lungo. Del resto, rifletto sempre: è un brutto mio vizio. Può essere un bene o un male: far del bene al mio stato d’animo, o farmi del male creandomi un certo mal-essere, che si riflette poi anche sul fisico.
Ri-flettere è quel continuo pensare e ripensare su tutto ciò che capita in noi, e al di fuori di noi, ma soprattutto al di fuori di noi, che poi si ripercuote nel nostro essere.
Tra parentesi. Mi sembra – non è invidia o gelosia – che la scelta di alcuni o alcune di farsi eremiti e eremite sia un “fuggire” o un “evadere” dalla realtà – quasi una ricerca di comodità, di felicità interiore – per non avere ripercussioni da parte di una società che ci condiziona, senza che ce ne accorgiamo. Poi, anche fare l’eremita ha sempre i suoi problemi. Se posso dire la mia: vedo gli eremi come luoghi isolati, nel verde, perché chi vive nel mondo possa trovare qualche momento di rilassatezza interiore, per riflettere, meditare, contemplare, pregare.
Torniamo al dunque. In questi giorni, ripeto, mi piace riflettere più a lungo su quanto sta avvenendo in questo mondo, mai così fragile per un verso, e dall’altro così pauroso, improvvisamente ricaduto negli abissi infernali, là dove ogni luce è spenta, e tutto sembra bloccato da una tale insipienza da una possibile risalita.
Eppure… sì, eppure qualcosa si è mosso.
Dopo l’ultima guerra mondiale, si pensava che non potesse più succedere di tornare a un passato ancor più bellicoso.
Improvvisamente arrivò un virus terribile, il Covid, che subito allarmò il mondo intero, scatenando anche reazioni di imbecillità: vedi i no vax, veri criminali che permisero al virus di diffondersi ancor più velocemente. Non so se nel passato ci fossero degli imbecilli patentati, come quelli di oggi. Sembra che il progresso porti più benessere, ma nello stesso tempo diffonde ancor più imbecillità.
Il virus scoperchiò un grosso pentolone, da cui uscì di tutto, iniziando dalla ferocia di Putin che scatenò subito una guerra con l’Ucraina, e anche qui si scatenò tutta una serie di imbecilli putiniani. Sembrava che tutto finisse come una bolla di sapone. Ma ci pensò lo Stato di Israele, approfittando della strage scatenata da Hamas palestinese contro gli ebrei, ad allargare il conflitto, in nome del dio della giustizia (proprio gli ebrei che credono solo nel loro ego di atei impenitenti), e così arrivò anche Trump, il bisonte tutto pelle, peli, cotenna, imbecillità criminale fuori di ogni controllo. Regimi totalitari e regimi democratici, tutti uniti in un reciproco conflitto distruttivo da ricordare epoche di barbari scatenati, ma che alla fine un po’ di umanità l’avevano, o per lo meno un certo rispetto per qualcosa di nobile, ad esempio nel campo artistico o culturale in genere. Non distruggevano le cose belle, ma le rubavano: non è la stessa cosa. Meglio rubare che distruggere. Oggi, più che rubare, si distrugge. Bisognerebbe cambiare il nome “barbarie” con un altro, ben più criminale. E oggi siamo a questo punto: di una tale criminalità da costringere lo stesso Dio a infrangere la sua promessa o Alleanza, dopo il diluvio universale.
Ed ecco il colpo di scena: la Sorpresa divina.
Muore papa Francesco lasciando tutta una scia sempre più allargata di una tale esaltazione da essere insopportabilmente allucinante. Mi assentai con il pensiero, che prese dimora in un eremo lontano, sulla cima del più alto monte del mondo. Vedevo e non vedevo, sentivo e non sentivo. Gli osanna si dispersero nella valle più profonda. Una consolazione comunque l’avevo: una prova di quanto pensavo di un papa tanto balordo quanto populista, da far presa solo su una massa di coglioni, credenti e non credenti.
Sentivo che nel frattempo qualcosa di nuovo stava per succedere: era pronta la Sorpresa divina.
Pochi giorni, e poi il mondo intero sembrò cambiar rotta. Non so se è qualcosa di divino a dare una svolta diversa alla storia. Credo che una importanza assai rilevante dipenda dall’essere autorevole e nobile, autenticamente se stesso, in quell’essere che è nel profondo del nostro pozzo più profondo.
Un nome, e subito la folla rimase quasi impietrita, ma scossa nel profondo, appena capì che la Sorpresa era una… bella Sorpresa.
Tutti i pronostici, anche i più folcloristici, finirono nella tomba della stupidità umana.
Basta goderci la bella Sorpresa? Per qualche attimo possiamo anche godercela, poi dobbiamo rimboccarci le mani, perché Dio non fa mai nulla da solo.
24 maggio 2025
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